Vi proponiamo alcuni passi tratti da "Il manuale del ciclista urbano" pubblicazione realizzata da FIAB Torino Bici & Dintorni. Il manuale è rivolto a tutti i ciclisti urbani per aiutarli ad affrontare il traffico di Torino in modo piacevole, inoltre, un contributo per rendere la nostra città più civile e vivibile per tutti. Il ciclismo urbano: una rivoluzione silenziosa e civile "Sono sempre di più le persone che scelgono la bicicletta per spostarsi in città. La bici è di moda, ed è sempre più presente nelle pubblicità (perfino in quelle delle automobili!) perché promuove un'immagine giovanile e positiva. Torino ha le caratteristiche giuste per favorire i ciclisti: è quasi tutta in piano, ha strade ampie, numerosi assi portanti dotati di controviali per separare il traffico veloce da quello più lento. Il clima in inverno è freddo, ma meno che nel Nord Europa dove anche gli anziani usano la bici tutto l’anno. Però spostarsi in bici a Torino non è semplice: Nelle città europee (Parigi, Berlino, Amsterdam, Copenaghen e tantissime altre) le ciclabili sono collocate a destra della carreggiata, contigue ai marciapiedi. Sono state progettate così per favorire l'uso della bici e per ridurre l'inquinamento e l'uso delle automobili (con relativa occupazione di spazi nelle strade per i parcheggi). A Torino, invece, il criterio di progettazione prevalente è sempre stato quello di non eliminare i parcheggi. Quindi le ciclabili di Torino sono collocate in prevalenza tra viali e controviali, oppure sui marciapiedi, e in molti casi si interrompono in corrispondenza degli incroci. Ciò le rende pericolose. Le ciclabili esistenti stanno andando in rovina, sono piene di buche e richiedono l’uso di bici ammortizzate per non rompersi la schiena. Semplicemente, non viene fatta la manutenzione. Come risultato, attraversare Torino in bici nei tragitti Nord-Sud o Est-Ovest continua ad essere rischioso, se si è distanti dalle ciclabili del Po e della Dora. Le zone 30, che costerebbero poco, non vengono fatte (l’unica a Torino risale al 2008). Anche se è dimostrato che riducono gli incidenti per tutti. L'intermodalità (la possibilità di trasportare le bici su mezzi pubblici come metro e treni, per le lunghe distanze) è scoraggiata. Non esistono neppure parcheggi per bici in prossimità delle stazioni ferroviarie. Esiste un Biciplan creato dal comune, ricco di buone intenzioni, ma purtroppo fermo sulla carta. Il cammino da fare per diventare una città più ecosostenibile è lungo, ma noi siamo determinati a incalzare le amministrazioni pubbliche per raggiungere l'obiettivo: "più ciclisti, più sicuri". Per fare questo abbiamo bisogno del sostegno di tutti voi, quindi associatevi, più saremo, più conteremo.
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