Domenica 12 maggio è terminato il mio mezzo giro d'Italia. E' il momento di bilanci ma innanzitutto dei ringraziamenti. Procedo in ordine cronologico, chiedo scusa anticipatamente per chi dimenticherò di citare, non me ne vogliate.
Grazie a Lei, alla mia bici, che si è comportata egregiamente grazie agli interventi di potenziamento di Franco F. e di manutenzione meccanica di Alberto A., senza il minimo cedimento.
Grazie agli amici di Bici&Dintorni, che mi hanno supportata a distanza in tanti modi e sopportando la mia assenza.
Grazie a Federico O. di TirrenicaZERO, per il fondamentale contributo informativo nella definizione e mappatura del percorso lungo la ciclovia Tirrenica.
Grazie agli amici di Fiab Tigullio e a Franca M. di B&D per avermi accompagnata e suggerito tracciati alternativi ed ospitata nelle prime tappe Liguri.
Grazie a Franca e Filippo che da Vicenza con il loro camper mi hanno accompagnata nel passaggio dalla Toscana al Lazio, da Capalbio a Tarquinia e pedalato insieme fino a Civitavecchia.
Grazie a tutti i gruppi e volontari Emergency che mi hanno accolta, ospitata, nutrita e incoraggiata a Genova, Livorno, Anzio, Ortona, Pescara, Ravenna e Forlì, Ferrara, Piacenza e San Rocco al Porto (LO), Pavia, Vercelli, con la regia di Chiara L. coordinatrice di area Piemonte e naturalmente del gruppo di Torino.
Last but not least GRAZIE a tutti voi, anonimi e non, che avete donato con generosità alla raccolta fondi Bicitalia for Life Support oltre 2500€, consentendomi di raggiungere anche l'obiettivo solidale di questo progetto cicloturistico che, ho voluto dedicare a Michele, nostro indimenticato amico socio capogita ed infaticabile volontario.
In sintesi, ce l'ho fatta a realizzare il mio sogno, è andato tutto benissimo a partire dalla scelta del periodo di bassa stagione ideale per attraversare litorali liberi dalle orde di vacanzieri estivi che ha donato un fascino particolare a luoghi altrimenti sotto assedio. Ho attraversato le 9 regioni come da programma; delle 36 tappe, 3 causa maltempo, non sono state pedalate, ma sostituite con intermodalità. In totale ho percorso 2211km con un dislivello positivo totale di 10600metri in 41 giorni. Sostanzialmente ho seguito i tracciati gpx ricavati dal sito Bicitalia.org per la Ciclovia Tirrenica da Ventimiglia a Civitavecchia, con alcune importanti varianti in Liguria suggerite da Giorgio Ceccarelli e altre ricavate dal sito TirrenicaZERO per il resto del Lazio fino a Formia, per la Ciclovia Adriatica da Vasto(CH) a Marina di Ravenna, per la Ciclovia del Po da Bondeno a Pavia. La traversata da Formia a Vasto ex Ciclovia dei Tratturi su Eurovelo5 sostanzialmente su ex strade statali declassate come la SP9 Nunziata Lunga da san Pietro Infine a Venafro.
Diciamo che le ciclovie suddette esistono sulla carta, pochissime indicazioni, non esistono siti o app dedicate e se non si utilizza un navigatore o lettore di gpx difficile districarsi, molti lavori in corso e cancelli o deviazioni non segnalate, con rischio serio di finire su Aurelia o SS16 Adriatica.
Comunque tra Tirrenica e Adriatica vince Adriatica 1-0 per merito esclusivo della costa abruzzese.
Ho visto paesaggi e luoghi che non conoscevo che mi hanno emozionata moltissimo, ne segnalo uno per ogni regione assolutamente non esaustivi.
In Liguria la discesa da Montemarcello (SP) a Bocca di Magra che segna confine tra Liguria e Toscana, spettacolare vista e “voltato l'angolo” cambia totalmente il paesaggio, dalle scogliere liguri alle spiagge piatte e sabbiose di Carrara sotto le Apuane.
Toscana l’arrivo in bici in piazza dei Miracoli, da sballo, poi la ciclabile dell'Arno fino a Marina di Pisa. Stazioni moderne con rampe d'accesso ai binari e marciapiedi rialzati, come a Donoratico.
Lazio dal canale Mussolini al Circeo non ci sono ciclabili ma quella sottile striscia di asfalto di 25 km che conduce a Sabaudia e poi la Riviera di Ulisse e la montagna spaccata a Gaeta.
KM1000 al km 16 della exS430 nel passaggio da Lazio a Molise nel territorio di Rocca d'Evandro (illustrazione 1)
Molise Nunziata Lunga SP9 campana, percorso bellissimo nella prima metà fino a Venafro, completamente sola su questa bella strada panoramica che segna il confine tra Campania e Molise. Non ho incontrato nessuno, una sola auto negli 8 km di salita. fine tappa a Isernia dopo 47 km e 888 metri di dislivello positivo. Sono già soddisfatta così, anche se l’indomani ho rinunciato alla salita ad Agnone (causa freddo e neve) e la successiva discesa al mare Adriatico, fatta in bus.
Abruzzo Punta Aderci e ciclabile Trabocchi da Ortona a Giulianova. La felicità: 50 km su una ciclovia veramente degna di questo nome. Il collegamento da Casalbordino a Giulianova e oltre, tutto lungomare, avviene senza soluzione di continuità, poca segnaletica verticale, ma tutta segnalata a terra con l'orizzontale, 3/4 ponti stratosferici, in primis il Ponte del mare di Pescara. Riserve naturali, dune e passeggiate lungomare ciclabili.
Marche Pedalate a pelo d'acqua e SP44 Strada Panoramica Monte San Bartolo, da Pesaro a Gabicce.
Emilia-Romagna laguna di Comacchio dopo le Piallasse di Ravenna. KM 1500 a Rimini (Illustrazione 2)
Lombardia la ciclovia del Po da Mantova a Cremona, l'argine è una autostrada. KM2000 Pavia (Illustrazione 3)
e per finire AIDA da Vercelli a Torino resta la migliore, forse perchè nata dal basso.
Nella settimana dal 30 agosto al 5 settembre si è svolto il biciviaggio condotto da Mario Agnese di 7 tappe nella Puglia foggiana. Oltre al programma ed agli spunti di visita del territorio che trovate nel pdf allegato, nella sezione Media ci sono anche i filmati delle 7 tappe girati da Marco, uno dei 13 partecipanti, con la sua GoPro=godibilissimi. Buona lettura e buona visione.
Non un diario di viaggio ma una documentazione storica a cura di Giancarlo Cochis della gita di Mario Agnese al centenario della fine della I Guerra Mondiale, con tutti i suoi effetti devastanti. di Mario Agnese e Giancarlo Cochis
Quest’anno, per le mie ciclovacanze, ho privilegiato l’ Italia, a parte le 2 tappe in Carinzia della ciclovia Alpe Adria. L’anno scorso, dopo la mitica Avenue Verte Parigi-Londra, in me era cresciuto l’interesse per scoprire analoghe soluzioni su itinerari di lungo respiro anche da noi in Italia. Itinerari a confronto delle 3 ciclo-vacanze di Laura B.
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Il treno parte puntuale alle ore 7,30 da Porta Nuova. A Verona, Stazione Porta Nuova, si cambia per Innsbruk. Da qui ancora un cambio per Salisburgo dove arriviamo alle ore 16,58 in perfetto orario. Diario di viaggio a cura di Rodolfo Brolese
Ad accoglierci la pioggia. Anche se il nostro albergo si trova a soli 500 metri preferiamo prendere il taxi. Usciamo subito alla scoperta di questo territorio: Matera e le sue “pietre”. Anziché sovrapporre pietra su pietra per edificare qui si ricavò nella terra le forme delle case e delle chiese scavate nella roccia come vere e proprie costruzioni. Diario di viaggio a cura di Rodolfo Brolese.
In treno raggiungiamo Piacenza da dove inizia e si conclude la nostra ciclo vacanza. Il pomeriggio è dedicato ad un primo contatto con il Po e a seguire la visita al centro storico (chiese e monumenti),che conserva intatto l’originario impianto a scacchiera. Nel Medio Evo vennero eletti i simboli del potere pubblico: Palazzo Comunale , piazza Grande, Palazzo Farnese a cura di Claudia Filippi
La Sicilia nel cuore. Resoconto di viaggio a cura di Laura.
Piccolo gruppo per 2 capitali. Diario di viaggio a cura di Rodolfo.
Diario di viaggio della mini-ciclovacanza nel Delta del Po, a cura di Rodolfo Brolese
Diario di viaggio della 3 giorni da Torino ad Albisola a cura di Rodolfo
Lo stare in coda al gruppo, mi ha permesso di andare più lentamente e di fermarmi più spesso, ho così avuto modo di apprezzare maggiormente i paesaggi e fare tante foto. Ne ho scattate quasi 1500 e salvate poco più di 900. di Laura Bertinetti
Nel 2011, quando gli alberi ormai erano spogli e le temperature con pochi gradi sopra lo zero, si decise di trascorrere la futura vacanza estiva in sella alle nostre biciclette e, tra le varie proposte, veniva scelto un percorso “Europeo”. Ovvero pedalare toccando più nazioni europee. Un impegnativo e bellissimo progetto. La meta è stata subito individuata: Strasburgo. di Rodolfo Brolese
I protagonisti sono due biciclette e due pedalatori. C’è un ulteriore protagonista che scorre lento e silenzioso: il Po, un fiume che prima di giungere al nome attuale ha avuto diversi passaggi: Eridanus, Padus, Eridano ed infine Po. Non sappiamo se la successione dei nomi sia corretta, in ogni caso i passaggi sono stati questi. Il PO è stato accompagnato, dai nostri eroi, lungo tutto il suo percorso da Pian del RE sino a Gorino sul ramo del delta detto Po di Goro. di Enrico e Pietrangelo
Un viaggio in bicicletta non è un viaggio e basta, è conoscersi, sapere quali sono i propri limiti e arrivare insieme alla meta. Qualcuno si attarderà sulle salite, qualcuno nel visitare un monumento, qualcuno sotto le lenzuola, o per gustarsi un gelato o una birra. Tanto poi a Rimini il mare ci accoglierà tutti. di Mario Agnese